I sogni e i bisogni, per te e per quello che ti sta intorno.
chi sono
Mi chiamo Jacopo Scandella, sono nato il 22 aprile 1988 e vivo a Clusone, in Alta Valle Seriana, insieme a mia moglie Anna e ai nostri due figli Emanuele e Caterina.
Nel provare a raccontarvi chi sono, partirei proprio da qui.
Cosa deve succedere ancora perché l’autonomia dei giovani , la loro capacità di realizzare i propri progetti di vita, sia messa al primo posto delle attenzioni della politica?
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La doppia crisi 2008-2011 e la pandemia 2020-2021 hanno portato con sé una serie di ricadute economiche e sociali che colpiscono innanzitutto i giovani e i giovanissimi. Meno opportunità di lavoro, meno apprendimento, meno socialità. Ma basta guardare la piramide demografica italiana per rendersi conto di questo: se un numero maggiore di giovani non raggiunge in fretta l’autonomia economica per uscire di casa e, se lo desidera, costruirsi una famiglia, non c’è futuro nemmeno per gli adulti e gli anziani del nostro paese.
Crescere un figlio è avere fiducia nel futuro. E noi abbiamo bisogno sia di fiducia che di figli che di futuro.
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Nel 2020 si è raggiunto il punto più basso della storia d’Italia, con 408 mila nuovi nati, mentre nel 1964 erano 1 milione e 16 mila. E così, la piramide demografica italiana al 2035 descrive un paese nel quale la fascia “bassa” – quella dei giovani – è sempre più esigua mentre la fascia “alta” – quella degli anziani – è sempre più numerosa. Così non si può andare avanti. È in gioco la sostenibilità sociale, il livello di cura e servizi che vogliamo per noi e per i nostri figli.
Negli ultimi dieci anni, le valli della Lombardia hanno conosciuto un destino comune:
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mentre una parte del tessuto produttivo andava in crisi, riducendo il numero delle aziende e dei posti di lavoro disponibili, nel nome del risparmio e dell’efficienza anche il settore pubblico riduceva la sua presenza, chiudendo scuole, ospedali, tribunali, uffici pubblici… Il risultato non poteva che essere lo spopolamento: sempre meno persone giovani che restano, sempre meno che vengono da fuori a vivere e lavorare.
La prima ondata dell’emergenza Covid ha rappresentato uno dei momenti emotivamente più intensi della mia vita. Da un lato, ho avuto la fortuna di non vivere dei lutti nella cerchia dei familiari…
Negli ultimi 10 anni le valli della Lombardia hanno conosciuto un destino comune. Proprio mentre una parte del tessuto produttivo andava in crisi, riducendo il numero delle aziende e posti di lavoro.
“Maternità e lavoro non sono in contrasto e lo dimostra la situazione che vivono le donne nel nord Europa, dove a forte natalità corrisponde un numero alto di madri che lavorano. Per questo abbiamo